Cosa succede a chi mangia troppe fritture? Ecco la risposta

Le fritture corrispondono nella maggior parte dei casi ad uno dei numerosi “peccati” di gola in quanto la tendenza di utilizzare questa forma di cottura, in particolare se utilizzata con eccessiva costanza e soprattutto se in modo incorretto, è decisamente nociva per l’organismo. La frittura non “fa male” in ambito generico ma indubbiamente chi fa ricorso a pietanze cotte in questa maniera va incontro ad una serie di rischi maggiori rispetto a chi invece non ne fa uso. Cosa succede a chi mangia troppe fritture?

Cosa succede a chi mangia troppe fritture? Ecco la risposta

La tendenza ad usare un qualsiasi tipo di combustibile per cucinare attraverso la frittura, ossia portare la temperatura ad una temperatura sufficiente per poi immettere e far cuocere il cibo, è molto antica, ma da diversi anni le cause che spiegano “perchè” la frittura fa male sono oramai state confermate, e sono alla base di diverse abitudini malsane dell’ambito alimentare.

In particolare la frittura tende a generare attraverso un repentino cambio molecolare degli amidi contenuti nei cibi adatti  alla frittura un elemento noto come acrilammide, che viene considerato dalla comunità scientifica potenzialmente cancerogeno.

Non “totalmente” in quanto un organismo sano riesce a metabolizzare una frittura “ogni tanto” a patto che questa sia effettuata in modo efficace e con olio di qualità. E’ anche importante non aumentare la temperatura oltre il punto di fumo, ossia una forma di soglia legata alla temperatura che una volta superato genera per l’appunto fumo e l’acrilammide viene generato in quantità.

Un altro problema della frittura è legato all’apporto calorico, in quanto l’olio permane in buona parte nei cibi che poi vengono consumati, altro elemento che indiscutibilmente è alla base di numerosi problemi legati al cuore, ad esempio.

Infine la frittura può incentivare l’aumento di peso in quanto contribuisce ad accellerare il metabolismo.

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