Salute

Le castagne crude fanno male? Ecco la risposta dell’esperto

Le castagne costituiscono uno dei principali alimenti della stagione invernale, non a caso trovano enorme applicazione nei contesti sufficientemente rigidi in quanto la pianta che sviluppa i frutti, il castagno, è particolarmente attiva durante la stagione invernale. Le castagne sono consumate principalmente “da sole”, dopo una cottura (le famose caldarroeste) ma anche bollite ed attraverso l’applicazione in numerosi cibi, quasi sempre però le castagne crude non sono consumate, per motivi soprattutto legati al sapore, ma queste possono fare male alla salute?

La risposta non è così scontata in quanto molto dipende dal grado di “maturazione” del frutto (che è tale, a differenza dell’ippocastano, simile al castagno che però produce semi, e non frutti) ma anche del singolo individuo.

Quali sono gli effetti legati al consumo di castagne crude?

Castagne crude: fanno male alla salute? Ecco gli effetti sull’organismo

La composizione è ovviamente diversa dalla frutta fresca, essendo a metà per tipologia di alimento tra un frutto ed un seme: le castagne sono molto caloriche e non hanno un potere saziante così importante, quindi non sono adatte a tutti i regimi alimentari.

Basta pensare che un etto di questi saporiti frutti può essere pari anche ad oltre 200 calorie, formate soprattutto da carboidrati, in particolare amido.

In ridotte quantità le castagne sono comunque utili, in quanto contengono una buona varietà di sali minerali, di vitamine, in particolare la vitamina A, C, D e quelle del gruppo B, tutte utili per migliorare lo stato di difesa del sistema immunitarioe e fornire un buon compendio di energie all’organismo.

Di contro sono relativamente povere di acqua (poco più del 40  % del peso specifico di una castagna ne è costituito), possono essere consumate anche da chi è affetto da celiachia (non contengono glutine), i grassi costituiscono invece una minoranza rispetto ai già citati carboidrati ed amidi.

Non mancano le fibre, che costituiscono circa il 15 % del peso specifico di questi frutti invernali che però andrebbero consumati sempre cotti: crudi infatti il contenuto di amido sovrasta quello degli altri nutrienti, amido che viene parzialmente rimosso con la cottura, in particolare attraverso al bollitura.

Inoltre a causa del contenuto importante di fibre, la mancata cottura può sortire un effetto poco digeribile, senza contare che in caso di castagne raccolte “amatorialmente”, queste possono essere state contaminate da parassiti, insetti e piccoli animali.

Solo se siamo particolarmente affamati possiamo prendere in considerazione l’ipotesi di mangiare quantità considerevoli di castagne crude, comunque commestibili.

Vincenzo Galletta

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