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Perché si chiama Nutella? Ecco la riposta dell’esperto

L’articolo di oggi riguarda una crema che è divenuta un fenomeno di costume mondiale dei giorni nostri, ovvero la Nutella la cui origine parte in realtà da una fabbrica artigianale del Piemonte.

Non tutti sanno poi che la Nutella non è sempre stata commercializzata in barattolo e in principio aveva un nome completamente diverso, proprio per questo oggi andremo anche a capire la storia della crema spalmabile per eccellenza e perché si chiama in tale modo.

Per dare risposta alla domanda sul motivo del nome Nutella dobbiamo fare un grande balzo all’indietro nel tempo.

Perché si chiama Nutella? Ecco la riposta dell’esperto

La Nutella, difatti, non e sempre stata conosciuta con questo nome. La sua storia è iniziata in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale nel tempo in cui le ristrettezze e le limitazioni rimaste dal terribile conflitto avevano fatto diventare il cioccolato un bene di lusso.

Il cioccolato gianduia non era poi una grande novità, difatti la sua origine la si può ricondurre alle lotte napoleoniche nel momento in cui i pasticcieri torinesi decretarono di pareggiare la mancanza di cioccolato mettendo ben più economiche nocciole.

Parliamo del 1946 tempo nel quale il pasticcere torinese Pietro Ferrero produsse il Giandujot, una pasta a fondo di gianduia all’epoca rivenduta in un formato a pane rassomigliante ad una barretta e ideata per essere spezzettata e poi applicata sul pane.

Dopo la morte di Pietro Ferrero nel 1949 competé al figlio Michele portare avanti in modo orgoglioso e serio la tradizione di famiglia. Solamente nel 1951 la pasta Giandujot viene mutata da barretta a crema spalmabile rivendutaappunto in barattolo. La disposizione, stando alla leggenda, giunse dopo un’estate molto calda che terminò per sciogliere una buona fetta delle scorte e restituendo così a Ferrero l’idea di una crema di tipo spalmabile.

Appunto nel 1951 il prodotto muta di nome per la prima volta divenendo prima Cremalba e in seguito Supercrema. Nel 1964 sarebbe proprio Michele Ferrero, di sua spontanea idea, a determinare di sostituire il nome in Nutella. Il nome, difatti, è la facile mescolanza della parola inglese “nut”, che è ottima ad indicare molti frutti a guscio tra cui le nocciole, e il suffisso diminutivo e vezzeggiativo italiano “-ella”.

Una grande illuminazione di pensiero tanto facile quanto vittoriosa che ha consentito al prodotto di conservare le origini italiane pur allargando la sua gradazione ad un appeal internazionale.

Giunti alla metà degli anni ’60 infatti il marchio Nutella comincia ad aprire le prime grandi fabbriche in Europa e, negli anni a venire, nel resto del mondo.

Cinzia Arienzo

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