La “festa dei serpari” a Cocullo: un rito antico e affascinante unico al mondo

La festa a Cocullo è un evento che attira visitatori da ogni parte del mondo, affascinando con la sua originalità e con la sua storia millenaria. Questo antico rito, che si celebra il primo maggio, è intriso di tradizioni e leggende che risalgono a secoli fa, rendendolo uno dei festeggiamenti più singolari in Italia. Da sempre, la festa si svolge in onore di San Domenico, il santo patrono del piccolo paese abruzzese, la cui immagine viene portata in processione adornata da serpenti vivi, simbolo di protezione e fertilità.

Le origini di questa ricorrenza sono avvolte nel mistero, e si intrecciano con storie di culti pagani e pratiche religiose. Secondo alcune tradizioni, il rito dei serpari avrebbe radici nell’antichità, quando comunità locali cercavano di allontanare le malattie e le calamità attraverso pratiche sacre. Utilizzando serpenti, considerati creature sacre, i partecipanti credevano di ottenere una benedizione divina e la protezione del santo.

Il percorso della festa

La giornata inizia con una messa celebrata in onore di San Domenico, che rappresenta il momento culmine di un’attesa che coinvolge l’intera comunità. A seguire, la processione si snoda per le strade del paese, con il santo che viene portato in spalla dai serpari, gli uomini addetti a maneggiare i serpenti. Questa figura tradizionale non è solo un semplice portatore, ma un vero e proprio custode di un legame con la terra e con le sue tradizioni.

I serpenti, solitamente raccolti nelle campagne circostanti, vengono avvolti attorno alla statua del santo, creando un’immagine suggestiva e inquietante al contempo. La presenza di questi rettili è un modo per celebrare la vita in tutte le sue forme e una metafora della connessione tra uomo e natura. Durante il percorso, è comune vedere persone che si avvicinano per toccare i serpenti, in segno di rispetto e di richiesta di protezione. Questa interazione con gli animali rappresenta un antico rito di purificazione e di benedizione.

Le leggende e le tradizioni

Il folklore locale è ricco di storie legate alla festa dei serpari. Una delle leggende più affascinanti racconta di come, in passato, un gruppo di serpari fosse riuscito a salvare il paese da un’invasione di serpenti velenosi. Grazie alla loro abilità e al potere di San Domenico, questi uomini avrebbero cacciato via i rettili, portando pace e prosperità alla comunità. Questo evento è ricordato ogni anno durante la festività, come un simbolo di protezione divina.

Un’altra tradizione legata alla festa è l’uso della “supplica”, una preghiera che i fedeli recitano in onore del santo, implorando la sua intercessione. Questo rito, trasmesso di generazione in generazione, rappresenta il legame profondo che unisce la comunità a San Domenico, un legame fatto di fede, di rispetto per le tradizioni e di riconoscenza per i benefici ricevuti.

L’importanza culturale della festa

La festa dei serpari non è solo un momento di celebrazione religiosa, ma anche un’importante manifestazione della cultura abruzzese. Durante la manifestazione, il paese si riempie di colori, suoni e profumi tipici dei festeggiamenti. Le vie sono adornate con fiori, banchetti che propongono specialità culinarie locali e musica folcloristica che risuona nell’aria, creando un’atmosfera di gioia e festa.

È una realtà che non si limita solo ai residenti, ma che abbraccia anche turisti e visitatori. La festa offre un’occasione unica per conoscere le tradizioni locali e immergersi nella storia di un territorio ricco di leggende. Inoltre, rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il patrimonio culturale e artistico della zona, contribuendo al turismo e all’economia locale.

Assistere alla festa è un’esperienza che lascia un segno indelebile nel cuore di chi vi partecipa. Le emozioni sono intense, il richiamo della tradizione è forte e il senso di comunità si percepisce in ogni angolo del paese. È un momento di condivisione, dove le persone si riuniscono per celebrare non solo il santo, ma anche il legame che le unisce alla propria terra e alla propria storia.

In conclusione, la festa dei serpari a Cocullo è un rito che affonda le radici in una cultura millenaria, custode di tradizioni profonde e significati antichi. È un evento che, pur essendo ancorato alla religiosità, si apre a una dimensione più ampia, diventando un simbolo di unione e di identità. Ogni anno, il primo maggio, Cocullo si trasforma in un palcoscenico di emozioni, luce e colore, in cui il passato si intreccia indissolubilmente con il presente, regalando a tutti i partecipanti un’esperienza unica e indimenticabile.

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