Il salmone a cena fa male? Una domanda comune a molti e che riguarda essenzialmente l’apporto calorico di questo pregiato pesce. Molti considerano il salmone un pesce pesante da digerire e grasso e spesso lo evitano nelle diete dimagranti ed evitano il suo consumo la sera, per cena. Ma è davvero così? Vediamo di rispondere a questo quesito, andando a vedere nello specifico tutti gli aspetti nutrienti del salmone e cosa di buono succede al nostro organismo quando lo mangiamo, anche a cena.
I grassi del salmone sono buoni o cattivi?
Che il salmone sia un pesce grasso è un dato di fatto. Per questo motivo spesso nelle diete dimagranti il salmone viene evitato, preferendo inserire nei pasti pesce azzurro, merluzzo o addirittura carne magra come il filetto di manzo. I grassi del salmone però non sono tutti nocivi, anzi. I grassi del salmone infatti vengono considerati buoni.
I grassi del salmone sono grassi insaturi, e per questo non nocivi per l’organismo. I grassi del salmone, i cosiddetti polinsaturi sono grassi essenziali, che l’organismo non riesce a produrre da solo. Inoltre, questi grassi non vengono sintetizzati dal corpo come accade per esempio in quelli presenti nelle carni rosse, notoriamente grasse, o nel burro, tanto per citare alcuni esempi.
Le caratteristiche nutrizionali del salmone
In definitiva, anche a cena nessun problema a consumare salmone, perché a livello nutritivo questo pesce ha proprietà benefiche alla pari delle comuni carni bianche. Naturalmente l’aspetto delle calorie che apporta varia in base alle modalità di preparazione. Il salmone fresco è maggiormente nutritivo del salmone affumicato. Dal punto di vista calorico però, il vantaggio si ribalta, perché quello affumicato è meno calorico di quello fresco. Il salmone fresco è privo di sodio ed è ricco di omega 3. Andrebbe consumato con cottura semplice, magari alla griglia o al vapore, senza aggiungervi spezie o altri condimenti ad eccezione di un po’ di succo di limone.
Il fatto che il salmone affumicato sia meno calorico di quello fresco sta nel fatto che per il processo di affumicazione, vengono scelte le parti meno grasse del pesce, quelle più pregiate. Naturalmente parliamo di un prodotto affumicato fatto in modo giusto, perché ci sono sul mercato tanti altri prodotti di bassa qualità. Per il salmone affumicato di qualità, le calorie sono cica 150 per 100 grammi di pesce. In 100 g di salmone affumicato di qualità, ci sono il 25% proteine, il 4,5 % grassi.
Il salmone affumicato però è ricco di sodio, perché prima del processo di affumicatura, il salmone viene messo sotto sale ed il pesce ne assume in grandi quantità. Anche se meno calorico, se la dieta prevede alimenti poveri di sale, meglio evitare il salmone affumicato. I questo caso, meglio andare sul salmone fresco, grigliato o cotto al vapore. Per il salmone fresco le calorie salgono a 190 le proteine calano al 19% proteine e i grassi salgono al 12%. In questo caso, soprattutto di sera, meglio ridurre le quantità se si consuma salmone fresco rispetto al salmone affumicato.
I vantaggi del salmone Il salmone quindi apporta più vantaggi che svantaggi al corpo umano . Infatti è un alimento ideale per la salute, perché la ricchezza di omega-3, di selenio e di vitamine migliora il sistema immunitario, arrivando a ridurre, se consumato regolarmente almeno due volte a settimana, il rischio di malattie cardiache e di diabete. Anche se considerato solo un luogo comune, mangiare pesce e quindi anche il salmone, aiuta le funzioni cognitive del cervello, per via degli acidi grassi in esso contenuti e della vitamina B12, oltre ai soliti omega 3 e selenio. Per questo è consigliato durante la gravidanza o l’allattamento per rafforzare lo sviluppo del cervello del bambino. Il salmone aiuta il colesterolo buono e grazie al potassio, aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna.