Il salmone è un alimento che possiede caratteristiche e proprietà nutrizionali di fondamentale importanza per l’organismo. Ma il salmone contiene potassio? Ecco la risposta dell’esperto.
Il salmone
Dal punto di vista nutrizionale il salmone è ricco di grassi polinsaturi come lipidi e di proteine. Il salmone contiene Omega 3, un importante costituente benefico per le cellule, e ha un nutrito profilo vitaminico caratterizzato dalla presenza delle vitamine A, del gruppo B e PP. Ma il salmone contiene potassio?
Il salmone contiene potassio?
Il salmone contiene potassio? La risposta dell’esperto è sì. 100 grammi di salmone fresco contengono infatti 310 milligrammi di potassio ma vi stupirà sapere che il salmone sella sua versione affumicata è più ricco del minerale. 100 grammi di salmone affumicato contengono infatti ben 420 milligrammi di potassio.
Il potassio è un nutriente essenziale per l’organismo, ne regola l’equilibrio idrico, favorisce il metabolismo, aiuta il sistema nervoso a funzionare meglio. Una carenza di potassio nell’organismo può essere pericolosa e portare l’individuo a soffrire di stati di debolezza, letargia, perdita di appetito e crampi muscolari.
Il salmone, preferibilmente affumicato, può essere dunque inserito, insieme ad altri alimenti, nella dieta di chi ha bisogno di integrare nel corpo un minerale come il potassio.
Come cucinare il salmone
Il salmone è un pesce pregiato dal sapore delicato e caratteristico. Il salmone è un ingrediente utilizzato per molte ricette. Con il salmone si possono realizzare deliziosi antipasti in forma di tartine, gustosi primi come le linguine al salmone, servire il salmone da solo, irrorato di limone, come secondo.
Riguardo ai metodi di cottura il salmone può essere lessato, cotto al vapore, alla griglia o al forno. Il salmone può essere anche fatto al cartoccio, fritto o in padella. Se vogliamo cucinare il salmone l’importante è scegliere un prodotto fresco, dall’odore delicato e con carni compatte, prive di striature rosse. Le branchie del pesce devono essere rosate e gli occhi con la pupilla nera sporgente e non arrossata. Il colorito rosato delle carni è poi indice di qualità. Salmoni di scarsa qualità si riconoscono dalla mandibola inferiore incurvata verso l’alto.
Il salmone affumicato
Abbiamo detto che il salmone affumicato è più ricco di potassio rispetto al salmone che non subisce questo trattamento. Ma come avviene l’affumicatura? Il salmone viene affumicato mediante legna aromatica come quella del lauro, del ginepro e del rosmarino.
Nei supermercati della grande distribuzione possiamo trovare il salmone affumicato in quanto prodotto proveniente prevalentemente dal Nord Europa. Se sulla confezione compare la dicitura “fumo” vuol dire però che il salmone non è stato prodotto con un naturale processo di affumicatura tradizionale ma che ha subito trattamenti chimici atti a conferirgli il caratteristico sapore di bruciato tipico del cibo affumicato.
Quando si acquista un salmone affumicato preconfezionato, bisogna poi fare attenzione che i bordi della carne non siano essiccati. Un pesce troppo lucido e unto è invece sintomo di un’affumicatura non impeccabile. Ricordate poi che, dopo aver acquistato e aperto la busta di salmone affumicato per consumarne solo una parte di contenuto, il restante dovrà essere conservato in frigo e cucinato entro 3 giorni.