Pazzesco, ecco cosa può contenere il tonno in scatola: “Attenzione!”

Il tonno in scatola è uno degli ingredienti più versatili in cucina perché si accosta a tutti i pasti in modo ottimale. Possiamo aggiungerlo agli stuzzichini, ai primi, ai secondi o consumarlo come semplice contorno abbinato alla verdura di stagione.

Il gusto del tonno piace a grandi e bambini e questo particolare decreta il suo insuperabile successo. Quasi un miliardo e mezzo di euro sono stati spesi dagli italiani per il consumo del tonno solo nell’ultimo anno.

Ma è davvero così salutare come vogliono farci credere? È vero che il tonno piace a tutti, è versatile e comodo da usare ma è anche vero che il suo consumo non deve essere assolutamente abusato.

La realizzazione del tonno in scatola

Come ben sappiamo il pesce è un prodotto facilmente deteriorabile e come tale deve essere lavorato e conservato seguendo tutti i criteri di igiene imposti dalle Autorità.

In caso contrario si può incorrere in problemi di salute spesso invalidanti che possono portare a un soggiorno gratuito in ospedale, qualora il pesce non sia conservato in modo ottimale.

Il momento in cui l’attenzione all’igiene deve essere maggiore non è durante la pesca ma nelle successivi fasi di pulizia, taglio e conservazione. Tutti i passaggi devono essere fatti seguendo la normativa rivolta all’igiene e alla migliore conservazione.

Le scatolette devono essere poi conservate in luogo asettico e asciutto così da garantire massima resistenza al prodotto. Anche gli ingredienti che si trovano all’interno devono seguire la stessa perizia e garantire la sicurezza alimentare.

Di solito, oltre al tonno, nella scatoletta troviamo l’olio di oliva che funge da conservante, le spezie e il sale che permette maggiore resistenza alla deperibilità del prodotto.

Tonno in scatola: un alimento non troppo salutare

Degli studi scientifici americani hanno evidenziato dei problemi consistenti per la salute del consumatore a seguito dell’abuso di tonno in scatola. Il problema non riguarda in modo specifico il tonno ma le differenti tecniche di lavorazione che gli conferiscono il valore finale.

Il tonno in scatola si porta dietro degli elementi nocivi per l’organismo come il mercurio e il piombo. Questi metalli pesanti, una volta che si sono depositati nel nostro organismo, possono portare a vari danni al nostro sistema immunitario.

È stato altresì scoperto che questo particolare tipo di metalli non vengono espulsi dal nostro corpo ma rimangono in deposito per un lungo periodo di tempo. Pertanto, il consumo spasmodico del prodotto non fa che creare un fondo negativo che potrebbe causare gravi problemi di salute.

I problemi potrebbero ripercuotersi non solo a livello digestivo o a livello del sistema immunitario ma anche a livello neurologico. Questi studi non sono esaustivi ma tanto basta per far preoccupare le persone.

Addirittura, secondo un’analisi fatta da Marione Nestle, una professoressa di scienze della nutrizione all’Università di New York, la tipologia di pesce che contiene un maggior quantitativo di omega 3 è, allo stesso modo, quello che nasconde un’elevata concentrazione di mercurio. A seguito di tali studi, quindi, meglio non consumare il tonno in modo frequente e alternarlo ad altri prodotti alimentari.