La “famiglia” degli ortaggi commestibili è estremamente ampia e variegata ma pochi elementi riescono a trovare così tanto apprezzamento in diversi ambiti culinari come la cipolla, che grazie ad una grande duttilità in cucina, dove viene impiegata sopratutto come condimento, è un elemento imprescindibile da tutti i punti di vista. Le cipolle esistono in varie tipologie, alcune più rare e pregiate in cucina di altre (come la famosa cipolla rossa di Tropea) ma tutte hanno un ruolo definito.
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Diffusione
Le cipolle fanno parte della famiglia delle Allioideae, piante che hanno un ciclo vitale di 2 anni e che sono riconoscibili per crescere sotto terra ed essere decisamente resistenti alle intemprie ed essere abbastanza facili da coltivare. La cipolla è largamente coltivata in tutto il mondo, e un po’ come la patata, viene raccolta prima della fine del ciclo di vita. Esattamente come i tuberi anche le cipolle continuano a germogliare se posti in condizioni climatiche e fisiche particolari. Ecco perchè la conservazione prevede di mantenerle in un luogo asciutto, fresco e buio con una temperatura tra i 4° e i 10°. Diversamente, con il passare del tempo le cipolle sviluppano dei germogli di colore verde che si sviluppano in lunghezza.
Attenzione a mangiare cipolle germogliate: ecco cosa potrebbe succedere
Ma cosa succede a mangiare questi germogli? A dispetto delle patate, questi non sono nocivi, anzi rappresentano una forma di “continuazione” della cipolla. Alcune persone addirittura preferiscono il germoglio di cipolla all’ortaggio vero e proprio. L’importante è che il germoglio non presenti una consistenza “vuota” al tatto e che non risulti raggrinzita: questi due segni indicano un invecchiamento della parte e se ingerita, pur non essendo completamente tossica, possono incorrere problemi di natura digestiva anche piuttosto fastidiosi.
Il sapore di un germoglio non è molto diverso da quello della cipolla in se, tendenzialmente è un po’ più amaro.