Trovati vermi dentro questa pericolosa marca di pasta: ecco quale

Nell’ultimo periodo sono sempre di più le segnalazioni di ritrovamenti di piccoli animaletti come vermi o farfalle nella pasta. Si tratta di un fenomeno che, sicuramente, sta causando non pochi problemi alle aziende produttrici, ma anche i consumatori sono in allerta in quanto è sicuramente poco piacevole trovare degli insetti che contaminano il cibo. L’alimento che più è interessato da questi spiacevoli eventi è la pasta. Soprattutto nelle confezioni in scadenza, è molto alta la probabilità di trovare versi o farfalline che si sono formate dalle uova che in precedenza avevano depositato gli insetti parassiti dei cereali.

Secondo quanto emerge da alcune analisi condotte dagli esperti del settore, il parassita che più frequentemente è il responsabile di queste contaminazioni è il Tenebrio molitor. Questo parassita è un coleottero dalle dimensioni ridotte ed è capace di deporre un numero molto alto di uova in poco tempo. Se invece ad infestare la nostra dispensa sono le farfalline, queste scientificamente prendono il nome di tarme o tignole. Quest’ultime depositano le uova in delle piccole ragnatele e resteranno lì fino a quando non diventeranno dei veri e propri insetti.

Un altro insetto che ha attitudine a deporre uova nei cereali è il punteruolo. Appartiene alla famiglia delle elitre e non può volare. Ma come avviene la contaminazione? Gli insetti parassiti si insediano nei granai e in tutti i luoghi in cui viene depositato il grano depositando le loro uova. Queste uova riescono a sopravvivere anche durante i processi di trasformazione del cereale dove le temperature di lavorazione raggiungono anche i 100 gradi. Ad occhio nudo non è possibile vederle: l’unico modo per visionarle è attraverso l’utilizzo del microscopio.

Gli esperti rendono noto che è possibile eliminare del tutto le uova attraverso insetticidi specifici che, però, rilasciano nel cereale delle sostanze chimiche che vanno a nuocere gravemente alla nostra salute. Per quanto riguarda i processi produttivi che portano alla formazione della pasta vi sono delle sostanziali differenze: in questo caso, nei processi di produzione le temperature non vanno oltre i 75 gradi e quindi un maggiore  numero di larve e uova resistono integre fino all’ottenimento del prodotto finale.

Ma cosa ci dicono gli esperti? A seguito di alcune analisi condotte è emerso che se si dovessero accidentalmente ingerire larve o insetti che contaminano gli alimenti, i danni per il nostro organismo sarebbero pressoché nulli, eccezione fatta per i soggetti allergici che potrebbero sviluppare delle reazioni avverse non molto gravi.