Iniziamo questo articolo partendo dalle basi: quali uova si devono comprare e come è possibile distinguerle. La classificazione delle uova viene fatta nel momento dell’imballaggio ovvero quando vengo sottoposte ai vari controlli visivi in modo da individuare i pezzi che presentano difetti o il guscio incrinato. La legislazione europea impone la suddivisione della qualità di uova a seconda della freschezza e dell’igiene:
- categoria “A” uova fresche;
- categoria “B” “uova di seconda qualità o conservate”;
- categoria “C” “uova declassate destinate all’industria alimentare”.
Alle uova di categoria “A” può essere aggiunta la dicitura “extra” in caso di presenza di particolari condizioni che ne determinino la freschezza. Queste uova possono mantenere tale dicitura entro 7 giorni dalla data dell’imballaggio e entro 9 giorni dalla data in cui sono state deposte. Le uova di categoria “A” vengono classificate anche a seconda del peso, cosa che ci torna molto utile nelle ricette che prevedono la presenza di uova con del peso specifico, come nel caso della pasticceria.
Uova, se sull’etichetta c’è questo particolare non comprarle: FOTO
Sin dall’anno 2004 è obbligatorio apporre un timbro sulle uova per dare delle informazioni sul prodotto che si sta acquistando; tale timbro permette di riconoscere il sistema di allevamento, il luogo di provenienza e il produttore. Il primo numero che si trova sull’etichetta è quello più importante in quanto identifica il tipo di allevamento delle galline che può essere:
- 0 che indica un allevamento biologico in cui le galline sono allevate all’aperto con un ampio spazio a loro disposizione per muoversi senza problemi. Il terreno dovrà essere di qualità, il cibo a disposizione sarà esclusivamente biologico e l’utilizzo di antibiotici è limitato.
- 1 che indica un allevamento all’aperto in cui le galline hanno a disposizione dello spazio al coperto per ripararsi dal brutto tempo ma sono comunque libere di razzolare all’aperto.
- 2 che sta ad indicare un allevamento a terra in cui le galline vivono libere in dei capannoni che hanno diversi livelli con un nido ogni 7 animali.
- 3 indica l’allevamento in gabbia in cui le galline vengono sistemate in strutture metalliche con pochissimo spazio a disposizione per muoversi. Dal 2012 l’Unione Europea ha però vietato l’allevamento di polli in batteria mettendo delle regole anche sugli allevamenti in gabbia convenzionali.
Vi consigliamo il più possibile di comprare delle uova provenienti da un allevamento biologico o al limite delle uova da allevamento all’aperto. Le lettere che seguono il primo numero stanno ad identificare il paese di provenienza della uova, “IT” ad esempio è la sigla per l’Italia, i 3 numeri successivi rappresentano i codici ISTAT di identificazione del comune dell’allevamento, segue poi la sigla della provincia e il numero progressivo che identifica l’allevamento.