La mozzarella è uno tra gli ingredienti più usati in cucina per la preparazione di numerose ricette. Scegliere il tipo di mozzarella più buona e più sana al supermercato non è un’operazione facile da compiere. Durante la spesa, dobbiamo ricordarci di controllare sempre la lunghezza della lista ingredienti (meglio se corta e pulita) e anche tenere sempre in considerazione i valori nutrizionali riportati proprio nell’etichetta. Quando ci accingiamo ad acquistare questo prodotto dobbiamo stare attenti a vari fattori.
Sicuramente il primo fattore da tenere in considerazione è il colore. La mozzarella non deve essere “candeggiata”: infatti se la sua superficie tende al colore giallo, significa che non è freschissima, oppure può significare anche che è rimasta fuori dal liquido di conservazione. Non va bene, tuttavia, anche se è troppo bianca, in quanto potrebbe non essere composta solo da latte fresco. Inoltre, la sua consistenza deve essere quasi elastica: non deve né sciogliersi in bocca ma neanche essere gommosa. Ovviamente l’aspetto è fondamentale: se la mozzarella appare “raggrinzita” vuol dire che essa non è freschissima. Questa consistenza si presenta perché l’eccesso di salinità tende a “bruciare” la mozzarella stessa facendola apparire più rugosa.
Un altro trucchetto efficace consiste nel vedere se toccandola va via la pellicina: se il bocconcino di mozzarella tende a spellarsi allora vuol dire che essa non è fresca. Nel momento in cui ci accingiamo a tagliare la mozzarella, ci sarà capitato di notare un “siero” che fuoriesce. Esso si chiama “occhiatura” e consiste nella parte acquosa e biancastra che esce in virtù di una corretta porosità. L’occhiatura garantisce l’alta qualità. In caso contrario vuol dire che il procedimento di coagulo non è stato eseguito in maniera corretta oppure che vi sono troppi conservanti al suo interno.
Inoltre, dobbiamo stare attenti anche agli che la mozzarella presenta al suo interno. La compresenza di altri formaggi, di burro, di latte magro in polvere e proteine del latte aumentano in maniera esponenziale non solo i livelli di grassi saturi ma anche di zuccheri. Dobbiamo aggiungere anche il fatto che si può verificare anche la presenza di tracce di uova. In più, spesso si tende ad aggiungere la fecola di patate al latte, al sale, e ai fermenti lattici, ma ciò causa un incremento di calorie.