Il cinema italiano è attivo sin dall’epoca dei fratelli Lumiere primi filmati risalgono al 1896 e sono stati realizzati nelle principali città della penisola. Questi brevi esperimenti incontrano subito la curiosità del ceto popolare incoraggiando gli operatori a produrre nuove pellicole fino a porre le basi per la nascita di una vera industria cinematografica. Nei primi anni del novecento si sviluppa il cinema muto che avrà il merito di portare alla ribalta numerosi divi italiani e che troverà una battuta d’arresto alla fine della prima guerra mondiale.
Negli anni trenta, con l’avvento del sonoro e la nascita di Cinecittà il cinema italiano vive nuove fasi produttive, sotto l’egida politica e finanziaria del fascism.Una nuova importante stagione si compie alla fine della seconda guerra mondiale con la nascita del neoralista che raggiunge per tutto alla fine della guerra un vasto consenso di pubblico e critica.Dalla metà degli anni 50 fino alla fine degli anni 70 alla commedia all’italiana ed a molti altri generi, il cinema nazionale raggiunge una posizione di grande prestigio. A partire dagli 80, a causa di molteplici fattori, la produzione italiana attraversa una profonda crisi che non ha impedito la realizzazione di pellicole di qualità, premiate ed apprezzate in tutto il mondo.Il lascito più importante del cinema italiano del nuovo millennio arriva dai registi di diversi generi.Sorrentino realizza il suo primo lungometraggio nel 2001 con L’uomo in più che passa inosservato. Il successivo le conseguenze d’amore(2004) ottiene una considerazione di pubblico e critica maggiore. Nel 2008 esce nelle sale cinematografiche il divo liberamente ispirato alla biografia dell’onorevole Andreotti che vede ancora protagonista l’interprete Servillo . L’opera, accolta positivamente dalla critica, si aggiudica premio di giuria al Festival di Cannes.