Nella vita di un celiaco le difficoltà più grandi che si possono incontrare, specialmente negli ultimi anni, non riguardano l’effettiva rimozione del glutine dalla dieta giornaliera, quanto schivare le contaminazioni da glutine e far arrivare questo messaggio ai produttori degli alimenti.
Ciò che pare di ardua comprensione è che anche se un alimento è di per sé senza glutine, può all’opposto non esserlo per colpa del contagio da glutine ricevuta durante il meccanismo di lavorazione dell’alimento stesso.
Per esempio, la farina di riso è effettivamente senza glutine, ma se tale farina viene trattata nel medesimo ambiente in cui si tratta anche la farina di grano, essa diviene, per colpa della contaminazione, non più buona purtroppo per la dieta di un celiaco. Ad aiutarci troviamo una lista di alimenti divisi in 3 grandi categorie (permessi-a rischio-vietati) compilato in base agli ingredienti con cui sono formati ed al processo di trattamento ricevuto dall’alimento.
La marmellata contiene glutine? Attenzione, ecco i quali casi
La marmellata, generalmente fatta con frutta e zucchero e cotta a lungo, è introdotta nella categoria dei dolciumi e possiede un punto interrogativo vicino, ciò vuol dire che si ha la necessità di appurare di conseguenza la separazione di glutine dal prodotto.
Ecco difatti il motivo del pensiero che la marmellata per un celiaco è un possibile rischio e non può essere comperata o mangiata senza averne prima controllato l’attitudine.
La verità è che tali prodotti sono stati valutati liberi e sicuri da parte del Ministero della Salute e da Unionfood, la società di categoria dei produttori, implicata direttamente nelle quotazioni circa la certezza per i celiaci di tali alimenti. Rammentiamo che vi sono sul mercato alimenti a base di frutta che sbucano negli stessi scaffali e del tutto rassomiglianti ai prodotti catalogati.
Queste però specie di preparazioni non posseggono in realtà una disciplina direttiva distinta, rispetto a quelle delle marmellate, confetture e gelatine, e appunto per questo la mancanza di glutine non può essere valutata come del tutto scontata, dato che vi possono essere purtroppo congiunti gli ingredienti più differenti.
Differentemente, consigliamo di controllare sempre la presenza della didascalia “senza glutine” in etichetta. Rilevante poi rammentare che tali categorie di alimenti non riportano informazioni distinte circa la non presenza di glutine, valutata scontata perché non presentano pericoli di presenza di glutine per l’assenza di tale dalle materie prime e nei consueti processi di produzione e pertanto deriva tutto dal tipo di processo produttivo che rispetti le norme gluten-free.