Tonno e colesterolo: ecco cosa devi assolutamente sapere

I prodotti ittici hanno naturalmente un’enorme rilevanza in un contesto sociale e storico com quello mediterraneo, non a caso l’Italia trattandosi di una penisola collocata proprio al centro di questo mare, fa un enorme ricorso ai vari prodotti di origine marina, come i pesci, ed anche se non necessariamente il mediterraneo rappresenta la principale fonte di approvvigionamento come in passato, resta un contesto che fa largo uso di prodotti come il tonno, una delle varianti ittiche di maggior diffusione in tutto il mondo, diffuso in numerose sotto categorie, tutte contraddistinte da un’importante influenza nell’ambito alimentare umano, specie che fa ricorso alla pesca del tonno da millenni. Il tonno oggi viene consumato sia fresco che in scatola, e come molti altri prodotti viene passato spesso “sotto esame” dal punto di vista alimentare, ad esempio viene menzionato l’effetto sul colesterolo.

Ma chi soffre di colesterolo alto può mangiare tonno?

Ecco cosa dice il nutrizionista.

Tonno e colesterolo: ecco cosa devi assolutamente sapere

tonno e colesterolo

Il tonno costituisce una forma piuttosto unica nell’ambito dei pesci: è sprovvisto in molti casi della vescica natatoria, un elemento simile ad un palloncino che permette agli animali di rimanere sott’acqua presso altezze variabili, quindi il tonno essendone prevalentemente sprovvisto, non può fare altro che nuotare per tutta la vita o quasi, così da evitare di andare a fondo.

Questo lo rende particolarmente dotato di muscoli e quindi dal punto di vista “pescoso” molto importante: il tonno è povero di grassi quindi risulta essere ricco di proteine, spesso consigliato nelle diete salutari, ed ha un’ottima azione anticolesterolo, definizione che fa riferimento a quello “cattivo”, la variante che tende nel corso del tempo ad “intasare” le arterie, pregiudicando quindi il corretto “transito” del sangue.

Il tonno contiene una percentuale di lipidi, ossia l’elemento che costituisce il colesterolo ma grazie all’Omega-3, se integrato correttamente con la propria dieta, può assolvere compiti di graduale rimozione di colesterolo “cattivo”.

E’ importante però non consumarlo troppo spesso in scatola, in quanto seppur le proprietà organolettiche e nutrienti restino intatte, il sale così come altri elementi aggiunti per migliorare la conservabilità rendono l’alimento meno adatto per chi soffre di colesterolo ma anche di ipertensione proprio a causa della percentuale di sodio, che in quantità ridotte è importante ma un eccesso sviluppa problemi anche a lungo termine.

Il tonno è meglio consumarlo fresco o comunque non troppo spesso in scatola, il “limite medio” da questo punto di vista corrisponde a 2 volte a settimana.

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