La marmellata fa male? Ecco cosa dice l’esperto di benessere

Il consumismo ma anche il concetto di prodotti alimentari industriali sono fattori che hanno indscutibilmente cambiato la nostra percezione in relazione ai cibi, in particolare quelli percepiti come “dolci”. Quasi sempre alimenti prodotti industrialmentee, come la marmellata sono percepiti come non salutari, anche se spesso molto dipende da vari fattori. La marmellata è in senso generale, concepito come cibo adatto alla prima colazione, come invenzione si tratta di qualcosa di non recentissima ma che nell’immaginario comune ha trovato diffusione con il 20° secolo. Ma la marmellata fa male?

E’ una domanda dalla risposta non scontata, molto dipende dalla frequenza di consumo, dal tipo di prodotto che può essere molto diversificato, ma anche da altri fattori.

Fa male?

La marmellata fa bene o male? La risposta è…

la marmellata fa male

Il termine marmellata fa venire in mente il tipico prodotto generalmente di natura dolce, prodotto dalla cottura di elementi come frutta e zucchero, anche se la legge divide generalmente la marmellata e la confettura, quest’ultima corrisponde ad un prodotto costituito anche da varie tipologie di frutta, mentre la confettura definisce un prodotto effettuato con la medesima procedura ma che di base fa ricorso agli agrumi.

Per essere considerata marmellata, gli agrumi devono corrispondere almeno al 20 % della costituzione, le confetture devono presentare almeno il 35 %, che diventa 45 % per le varianti “extra”.

Non esiste una marmellata / confettura priva di zuccheri, anche se la dicitura presenta “senza zuccheri aggiunti” sono comunque presenti quelli della frutta come il saccarosio o il fruttosio che però perdono buona parte della capacità nutrizionale con la cottura.

Come accennato, il procedimento costituisce qualcosa di concettualmente semplice, non è un caso che il concetto di confettura corrisponda a qualcosa di piuttosto antico, che rientra nell’ambito delle conserve di frutta: fino a non troppi decenni fa infatti uno dei pochi metodi per avere ricorso a cibi a base di frutta era proprio la marmellata o confettura a dir si voglia.

Questo non significa necessariamente che questi prodotti vadano evitati in toto: secondo l’OMS infatti la marmellata può essere consumata anche giornalmente da un indviduo sano, a patto di “rientrare” nei limiti giusti circa 20 grammi al giorno, preferibilmente nelle prime fasi della giornata così che l’organismo può effettivamente trarre maggior vantaggio dal contenuto nutrizionale.

20 grammi corrispondono approssimativamente a 2 cucchaini pieni, che non dovrebbero superare le 60 calorie.

E’ abbastanza superfluo considerare potenzialmente rischioso il consumo di questi prodotti da parte di chi non riesce naturalmente a gestire elementi come la glicemia.

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